L'artefice, il protagonista e l'interprete più grande della musica da ballo romagnola, creatore principe del fenomeno "liscio", nasce a Sant'Angelo di Gatteo (Forlì) l'1 aprile 1906. Per tradizione di famiglia dovrebbe diventare sarto, ma la musica lo attrae irresistibilmente. Nel 1924 Secondo Casadei venne chiamato a sostituire il secondo violino dell’orchestra di Emilio Brighi, figlio di Zaclèn. Fu una serata fortunata perché, come era tradizione, alle undici iniziarono gli assolo degli strumenti. Dopo il violino del maestro il pubblico chiese di sentire il ragazzetto, che non si fece pregare e l’esecuzione della "Mazurca variata" di Migliavacca venne applaudita e richiesta per un bis. Fu questo l’esordio di Secondo Casadei e fu anche il suo primo guadagno di 40 lire! Il padre di Secondo, di professione sarto, prendeva per un vestito, pagato a rate, 4 lire. Nel 1924 Secondo scrisse "Cucù", la sua prima composizione. "Una sera, tornando da una delle solite veglie, verso l’una, costeggiando il fiume Rigossa, il canto del cuculo mi ispirò le prime note. Appena tornai a casa mi misi giù a scrivere ed in poco tempo terminai la melodia del mio primo valzer a cui diedi appunto il titolo di Cucù”. Dopo quattro anni nell’orchestra di Brighi, nel 1928 Secondo inaugura una nuova e autonoma carriera di orchestrale; negli anni di crescita del fenomeno turistico sulla riviera romagnola, a due passi da casa viene chiamato a intrattenere i villeggianti sulla pista davanti al locale sulla spiaggia chiamato “Dancing Rubicone”. Fu un periodo di trasformazione anche per le composizioni musicali: la musica da ballo romagnola gradualmente si convertita in "canzone". La musica rimaneva la base di ispirazione di Secondo, ma la canzone, ritmata nei tre classici tempi romagnoli, o in quelli in voga, come il tango, era sempre più diffusa. Secondo introdusse nell'orchestra strumenti nuovi come il banjo e la batteria e per primo iniziò ad adottare il sax. Il suo punto di forza fu la combinazione tra clarino e sax. Nel dopoguerra, la casa discografica comunica a Secondo Casadei che la sua musica "non tira più…" Le "polke atomiche" furono la sua risposta: clarinetti e sax si inseguivano per staccare i ballerini da terra e pe farli volare! "Romagna mia" (1954), ormai ballata e conosciuta in tutto il mondo, grazie anche a Radio Capodistria (allora popolarissima) e all'avvento dei juke-box, porta Secondo Casadei alla fama internazionale. Nel 1960 arriva in orchestra il nipote Raoul Casadei, un ragazzo di ventidue anni che suonava la chitarra. Qualche anno prima aveva scritto "San Marino goodbye" e "Riviera Romagnola". Canzoni eseguite e accolte nel repertorio dallo zio Secondo, valzer che piacevano ai giovani. Nel 1966 Secondo Casadei riceve l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e di lui si occupa con grande interesse anche la stampa. Ma chi lo porterà alla grande popolarità nazionale sarà Vittorio Salvetti che lo fa partecipare al suo Festivalbar. Dal 1967 l’Orchestra Casadei diventa l’Orchestra Secondo e Raoul Casadei. Le sue 1078 incisioni sono la colonna sonora di ogni avvenimento significativo della sua vita e di quella di tutti coloro che lo seguono. Scompare il 19 novembre 1971
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